Principe longobardo di Salerno - Massimiliano Belluccio

 

La figura del "princeps" compare con il duca di Benevento Arechi II (758-787), che nel 774, in seguito alla sconfitta di Re Desiderio a Pavia ad opera di Carlo Magno, si proclama "princeps gentis langobardorum". Da questo momento in poi tutti i suoi successori al trono di Benevento e, dopo la "divisio ducatus", a Salerno saranno proclamati principi. Gens Langobardorum rievoca in particolare i principi di Salerno da Siconolfo (839-851) a Guaiferio (861-880). Con Arechi II si passò da una concezione della sovranità politica e della funzione del rex di carattere eminentemente magico, erioico e sacrale (in senso pagano), ad una definizione della funzione e della carica suprema dello stato del tutto nuova, dal momento che tale funzione si era totalmente compenetrata degli elementi fondamentali della "cultura politica" cattolica e romano-bizantina.

 

Bibliografia essenziale

INDELLI T. 2011, Arechi II. Un principe longobardo tra due città.

INDELLI T. 2010, Storia politica della Langobardia Minore: I Principati longobardi di Benevento, Salerno e Capua (VI - XI sec.).

Radoaldo, Abate del monastero di San Benedetto di Salerno - Valerio Marletta

 

Superiore di un monastero che ospita monaci residenti (come i benedettini), eletto dal capitolo e titolare del beneficio annesso all’abbazia. In origine semplice eremita, acquisì poteri più estesi dal sec. V. In epoca longobarda i sovrani promossero la fondazione di numerosi e importantissimi monasteri e l'abate, in tal senso, divenne una figura molto importante.

 

 

Bibliografia essenziale

PACAUT M., 2007, Monaci e religiosi nel Medioevo.

TAVIANI-CAROZZI H. 1991, La principauté lombarde de Salerne, IX e XI siècle: pouvoir et société en Italie lombarde méridionale, Roma.

Agata, Badessa del monastero di San Giorgio di Salerno - Angela Cherchi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

Taviani-Carozzi H. 1991, La principauté lombarde de Salerne, IX e XI siècle: pouvoir et société en Italie lombarde méridionale, Roma.

Talarico, Marphais - Luca Borsa

 

Il marphais (da marh, cavallo e paizan, mettere il morso) era una sorta di maresciallo o marescalco, incaricato dell'amministrazione delle scuderie principesche e che, con il tempo acquisì competenze generali in materia militare di leva e di exercitus

 

 

 

 

 

 

Bibliografia essenziale

INDELLI T. 2011, Arechi II. Un principe longobardo tra due città.

INDELLI T. 2010, Storia politica della Langobardia Minore: I Principati longobardi di Benevento, Salerno e Capua (VI - XI sec.).

Pietro, Scilpor - Americo Galdi

 

Da scild, scudo e por, portare, era lo scudiero del princeps, al comando della sua guardia personale e si occupava della difesa e della protezione della sua persona.

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia essenziale

INDELLI T. 2011, Arechi II. Un principe longobardo tra due città.

INDELLI T. 2010, Storia politica della Langobardia Minore: I Principati longobardi di Benevento, Salerno e Capua (VI - XI sec.).

Gemma, Domina - Valentina Oliva

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

Taviani-Carozzi H. 1991, La principauté lombarde de Salerne, IX e XI siècle: pouvoir et société en Italie lombarde méridionale, Roma.

Teodenanda, Domina - Daniela De Vita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

Taviani-Carozzi H. 1991, La principauté lombarde de Salerne, IX e XI siècle: pouvoir et société en Italie lombarde méridionale, Roma.

Sibilia, Archiatra (medico) - Federica Garofalo

Di Sibilia sappiamo molto poco: le fonti ci dicono che viene dall’Emirato di Bari, e che si reca a Salerno insieme ad altri medici verso l’860 al seguito degli ambasciatori inviati dall’emiro Sawgdan, al preciso scopo di perfezionarsi nell’arte di Ippocrate; e si aggiunge un particolare, è esperta nella cura delle ferite.

D’altronde, donne medico esistono già dai tempi dei Greci e dei Romani, e continueranno ad esistere fino a XV secolo inoltrato: non solo ginecologhe, ma anche oculiste, chirurghe, fisiche. Mediche di tutto il corpo, insomma, che si occupa della salute dei suoi pazienti, uomini e donne, con la dietetica, la farmacologia e la chirurgia, come faranno secoli dopo, proprio a Salerno, le donne della Scuola Medica Salernitana, da Trotta detta Trotula a Costanza Calenda.

 

Bibliografia essenziale

RIVA E. 2005, Balms and Perfumes at the Court of Byzantium, in “Natural”, 1, pp. 78-79.
DEL GUERRA G. (a cura di) 1953, Il libro di Metrodora: sulle malattie delle donne e il ricettario di cosmetica e terapia, a cura di Giorgio del Guerra, Ceschina, Milano;
CITTADINI A., La donna medico a Bisanzio, in “Porphyra”, IX, 18, pp. 30-31;
LIPINSKA M. 1900, Histoire des femmes médecins, Parigi;
MADERNA E. 2014, Medichesse. La vocazione femminile alla cura, Aboca, Borgo Sansepolcro (AZ);
CARANNANTE A., D'ACUNTO M. (a cura di) 2012, I profumi nelle società antiche: produzione, commercio, usi, valori simbolici, Pandemos, Paestum (SA).

 

Cariperga, Archimagirus - Chiara Comegna

 

Il capo della cucina o "maggiordomo", che riceve i viveri destinati al pasto e organizza il banchetto.

 

 

 

 

Bibliografia essenziale

CARAZZALI G. (a cura di) 2017, Apicio. L'arte culinaria, Milano.

INNOCENTI S. 2011, Trattato sulla cucina medievale

INNOCENTI S. 2012, Ricette medievali, il prontuario del cuciniere

HENISCH B.A. 2009, The medieval cook, Wodbridge

MONTANARI M. 2012, Gusti del medioevo

MONTANARI M. 2018, Il cibo come cultura, Bari

REBORA G. 2013, La civiltà della forchetta, storia di cibi e di cucina.

Airolfo, Sagittarius (arciere) - Nicola Mari

 

La figura dell'arciere viene citata nelle leggi di Astolfo (749-756) in merito alle modalità di arruolamento dell'esercito:

"così inoltre piace al principe circa gli uomini minori, che, se possono avere lo scudo, abbiano la faretra con le frecce e l’arco. Inoltre, circa quegli uomini che sono mercanti e che non hanno bestiame, quelli che sono maggiori e potenti abbiano corazza e cavalli, scudo e lancia; quelli che vengono dopo abbiano cavalli, scudo e lancia; quelli che sono minori abbiano faretre con frecce ed arco."

 

Bibliografia essenziale

AZZARA C., GASPARRI S. (a cura di) 2005, Le leggi dei Longobardi. Storia, memoria e diritto di un popolo germanico, pp. 150-151.

Gisulfo, Magister (artigiano) - Giovanni Caracciuolo

 

Poche sono le notizie riguardanti la figura dell'artigiano in epoca longobarda. Nelle leggi di Liutprando vengono citati i "de negotiatoribus vel magistris", rispettivamente commercianti e artigiani. Dalla legge in questione (cap. 18, anno 720), sappiamo che potevano anche mettersi in viaggio per prestare la propria opera intra provincia vel extra provincia ambolaverit.

 

Bibliografia essenzisle

AZZARA C., GASPARRI S. (a cura di) 2005, Le leggi dei Longobardi. Storia, memoria e diritto di un popolo germanico, pp. 150-151.

GASPARRI S. 2018, I mercanti nell’Italia longobarda e carolingia , La fabrique des sociétés méditerranéennes. Le Moyen Âge de François Menant, Parigi, Publicatins de la Sorbonne, pp. 37-47.